Wednesday, June 20, 2007

Mr. Bloomberg scende dall'Elefante

Il sindaco di New York Michael Bloomberg ha lasciato il partito Repubblicano e si è dichiarato indipendente. Che sia questa la premessa per una sua eventuale candidatura alla presidenza della Casa Bianca? Lui dice di no, ma è probabile si tratti solo di pretattica. Una cosa è certa: il sindaco della Grande Mela ha viaggiato molto negli ultimi mesi al di là dei confini dei suoi “boroughs”, criticando apertamente il modus operandi della politica di Washington. Per Bloomberg, infatti, i temi e le questioni affrontati da Repubblicani e Democratici non sarebbero legati ad esigenze reali, ma avrebbero un sapore meramente “politico” , generando conseguenze che il primo cittadino di New York non ha paura a definire “disastrose” per gli americani.

Michael Bloomberg ha, dalla sua parte, vantaggi che pochissimi altri candidati nelle file indipendenti potrebbero avere. Non ha bisogno di pubblicità o presentazioni, poiché rimane uno degli uomini d’affari più conosciuti al mondo. L’essere sindaco, per ben due volte, della città più grande degli Stati Uniti non lo farebbe annoverare tra i neofiti della politica. Ma, soprattutto, l’immenso patrimonio del quale dispone (stimato in 5,3 miliardi di dollari) gli permetterebbe di entrare nella corsa alla nomination anche all’ultimo momento. Già lo scorso dicembre infatti, aveva fatto sapere che stanziare un budget di 500 milioni di dollari per una sua eventuale corsa alla Casa Bianca non sarebbe stato un problema.

Nonostante i candidati indipendenti nelle elezioni americane abbiano riscosso un discreto successo (Ross Perot raggiunse il 19% nelle presidenziali del 1992 e l’8% nel 1996), le chance di vittoria per un candidato slegato dai partiti sono poche. Il malumore e l’insoddisfazione che si registrano tra gli iscritti ad entrambi i partiti poi (soprattutto per la guerra in Iraq) non sembra preludere in alcun modo a uno spostamento di voti significativo verso un candidato indipendente.

La decisione di Bloomberg di lasciare il partito Repubblicano farà comunque tirare un sospiro di sollievo agli ultra conservatori, in perenne contrasto con il sindaco di New York che, ricordiamolo, si è sempre detto favorevole ad aborto, matrimoni tra omosessuali, ricerca sulle cellule staminali e controllo sulle armi da fuoco.

5 comments:

Chris said...

Bloomberg è un voltagabana da sempre. Non avrebbe possibilità se si candidasse. Purtroppo però è pieno di dollari fino al midollo. E questo preoccupa.

GFP said...

ciao chris, credo anch'io che le possibilita' di Bloomberg, in caso di candidatura, non siano molte. Al di la' dei dollaroni, c'e' anche l'aspetto religioso. Non credo che gli americani voterebbero un candidato non cattolico.
:-)

*-RUDY-* said...

A mio modo di vedere, vivendo negli States, Micheal si terrà in mezzo al guado fino al super Tuesday del 5.2.2008 quando i giochi per le primarie potrebbero essere quasi fatti. Si potrebbe creare la condizione per lui di correre.. magari contro un conservatore doc come Thompson e una candidata come Hillary... di certo una coppia Bloomberg/Liebarman attirerebbe le simpatie di molti liberali indipendenti.. non basterà per la vittoria ma potrebbe fare diversi danni.

mi auguro di tutto cuore che se dovesse essere Rudy il candidato, Micheal non avrà il coraggio di candidarsi, un po' perchè sarebbe una sfida per lo stesso tipo di elettorato, un po' perchè fu proprio rudy a sponsorizzarlo in maniera diretta nelle elezioni a sindaco di Ny del 2001. Basti dire che nel feudo di Giuliani di Staton Island Bloomberg ottenne circa l'85% dei consensi (su 120.000 voti circa se non ricordo male) quando la vittoria fu circa di 50.000 .

saluti

Rudy at Pol.net

GFP said...

Rudy, dal tuo riferimento a Staten Island deduco che non ti sia sfuggito quello che Giuliani ha detto sulla possibile candidatura di Bloomberg. Concordo pienamente con chi dice che la sua candidatura come indipendente, toglierebbe piu' voti ai democratici piuttosto che ai repubblicani.

*-RUDY-* said...

da uno dei blogspace piu' affidabili in fatto di news vi segnalo

http://www.worldnetdaily.com/news/article.asp?ARTICLE_ID=56303

tornato al tema della cara Giulia NY
certo che non mi e' sfuggito cosa ha detto giuliani a Des Moines (bisognerebbe aprire un thread di geopolitica su queste localita' quasi "mitiche" per quando si tratta di votare.. a est dell'atlantico molto spesso i giornalisti non riescono a descrivere per bene la cosa) , mi pare di capire che lui non sia particolarmente preoccupato (forse i due si sono parlati??) .

mi pare cmq evidente come in una competizione a tre Thompson, Clinton, Bloomberg... quest'ultimo faccia piu' danni a Hillary nel Nord Est che non a Thompson nel Sud.

a presto

Rudy at pol.net