di Giulia Francesca Panciera
Dopo le elezioni di mid term cominciano a circolare i nomi dei possibili candidati in corsa per le Presidenziali americane del 2008. Il Sindaco di New York, il magnate Micheal Bloomberg, fa sapere che 500 milioni di dollari da impiegare per una eventuale campagna elettorale per la corsa alla Casa Bianca non sarebbero un problema.
Il settimanale “New York” ha recentemente dedicato la copertina, ed un lunghissimo articolo, all’attuale sindaco della Grande Mela Micheal Bloomberg come possibile candidato alle prossime presidenziali. Lo scenario delle prossime elezioni americane nel 2008, potrebbe quindi ritornare nuovamente ad essere caratterizzato da una corsa a tre, con due candidati espressione dei partiti Repubblicano e Democratico ed un rappresentate indipendente.
Se da un lato si sono fatte gia’ numerose speculazioni sui possibili candidati repubblicani, Rudolph Giuliani ed il Senatore McCain, e democratici, Hillary Rhodan Clinton e Barack Obama, l’elettorato americano sembra non volersi accontentare di una scelta bipartisan.
La conferma viene da un sondaggio, che vedrebbe il 53% degli americani accogliere favorevolmente un terzo candidato contro un 40% contrario a questa ipotesi. L’idea che Micheal Bloomberg, classe 1942, possa candidarsi come indipendente alle prossime elezioni sta passando da semplice “rumor” ad ipotesi presa in considerazione da molti strateghi della politica americana.
Eletto come sindaco di New York nel 2001 e riconfermato nel 2005 con il piu’ grande margine di consenso mai registrato da un candidato Repubblicano in questa citta’, sembra avere tutte le carte in regola per attirare quell’elettorato americano, di centro ma non solo, deluso e insoddisfatto sia dal partito Democratico che dal Gop. Fondatore dell’omonima Bloomberg LP, azienda che produce e distribuisce software e servizi finanziari, Bloomberg e’ considerato uno degli uomini piu’ ricchi del mondo. La sua possibile candidatura come indipendente e’ stata paragonata a quella del multi millionario texano Ross Perot, che nel 1992, a discapito di ogni possibile previsione, si aggiudico’ il 19% dei consensi. Il paragone pero’ sembra solo fermarsi al lato economico, che rappresenta, senza ombra di dubbio un aspetto cruciale.
Mentre tutti i papabili candidati sono alla ricerca continua di finanziamenti per la propria campagna elettorale, Bloomberg ha dalla sua un impero stimato intorno ai 20 miliardi di dollari e, quando si parla di campagne elettorali, ha gia’ dimostrato in passato di non voler badare a spese.
Decidendo di non optare per una raccolta pubblica di fondi, eludendone quindi le restrizioni, Micheal Bloomberg ha personalmente investito nella sue campagne elettorali a sindaco di New York una cifra che si aggira intorno ai 140 milioni di dollari. Non stupisce quindi che abbia candidamente affermato che 500 milioni di dollari, per la corsa alla Casa Bianca, non rappresenterebbero di certo un problema.
© Confronto
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