Saturday, July 7, 2007

A 'quasi' Yankee goes home!




Giulia torna a casa, buona estate a tutti!

Wednesday, July 4, 2007

Angelina Jolie, " a mighty hypocrite"

di Giulia Francesca Panciera

La bellissima Angelina Jolie continua a far parlare di se’. Questa volta pero’ l’attenzione della stampa non é rivolta alla sua vita sentimentale e nemmeno a tutti quei pettegolezzi che fanno la fortuna delle riviste patinate. “A Mighty Heart” e’ il film che racconta la storia di Daniel Pearl, il giornalista del Wall Street Journal rapito e barbaramente ucciso nel 2002 a Karachi in Pakistan da un gruppo estremista islamico. Nel film Angelina Jolie interpreta il ruolo della moglie del giornalista, Mariane Pearl, autrice dell’omonimo libro “A Mighty Heart – The brave life of my husband Danny Pearl” al quale il film e’ ispirato. La pellicola, oltre a documentare le ultime settimane di vita del giornalista e di sua moglie, vuole testimoniare e trasmettere la passione di Daniel Pearl per il giornalismo e la ricerca della verita’, valore a lui sacro tanto quanto la liberta’.Durante la prima del film a New York il legale della star, Robert Offer, avrebbe presentato ai giornalisti un contratto da sottoscrivere nel quale venivano dettati i termini per intervistare l’attrice. L’accordo prevedeva di “non fare a Ms. Jolie nessuna domanda relativa ai suoi rapporti personali”, pena la conclusione immediata dell’intervista che comunque non poteva essere utilizzata in modo da sottovalutare o compromettere l’immagine dell’attrice. Alla notizia del contratto si e’ aggiunta poi quella secondo la quale il canale filo conservatore Fox News sarebbe stato volutamente escluso dall’evento. Sono stati moltissimi i giornalisti ad aver rifiutato di firmare l’accordo, cancellando le interviste e bollando il contratto come una vera e propria esagerazione hollywoodiana.La faccenda, forse, sarebbe passata quasi del tutto inosservata se non fosse che, proprio nella stessa serata, Angelina Jolie era al fianco di “Reporters Without Borders”, l’organizzazione internazionale che si batte per la liberta’ di stampa e l’abolizione della censura, per una raccolta di fondi. L’associazione ha poi criticato la presa di posizione dell’attrice sia sul contratto presentato ai giornalisti, che sulla decisione di non volere Fox news tra i media presenti al “red carpet”.Angelina Jolie si e’ poi scusata pubblicamente per l’accaduto, scaricando la colpa sull’eccesso di zelo del suo avvocato e su una serie di sviste che avrebbero provocato l’esclusione di Fox news. Nonostante i costi per la produzione, una campagna pubblicitaria di tutto rispetto, ma soprattutto il giudizio molto piu’ che positivo dei critici, “A Mighty Heart” non ha riscosso il successo che merita. E c’e’ chi non ha avuto dubbi nel dire: tutta colpa della “mighty hypocrite” di Angelina Jolie.

© Confronto


ps. Tutto da leggere questo pezzo su CINEMA RETRO.

Monday, July 2, 2007

Chi ha paura di Micheal Bloomerg?

di Giulia Francesca Panciera

La decisione del sindaco di New York, Michael Bloomberg, di lasciare il Partito repubblicano diventando indipendente ha attirato l’attenzione non solo dei media ma soprattutto degli strateghi della politica americana. Nonostante di fatto lui continui a negare apertamente il suo interesse per la Casa Bianca, rispondendo in tono scherzoso che si candiderebbe solo se fosse “l’unico uomo rimasto vivo sulla terra”, tutti ne parlano come fosse gia’ una certezza.
John Harris, editore di “The Politico”, non ha dubbi in merito ed il New York Times ha pubblicato di recente un articolo nel quale afferma che lo staff di Bloomberg starebbe sondando il terreno “presidenziale” da ben due anni. Doug Bailey e Jerry Rafshoon, di Unity08 (l’organizzazione bipartisan che attraverso una covention on line potrebbe inserirsi nel contesto elettorale proponendo dei propri candidati ), hanno accolto la dipartita di Bloomberg dai Repubblicani con entusiasmo, dichiarando che il filantropo rappresenterebbe “il perfetto leader indipendente”. Unity08 potrebbe essere infatti la chiave d’accesso alla sua candidatura, poiche’ la sua struttura permetterebbe a Bloomberg di competere in tutti gli stati americani, evitando la burocrazia delle procedure elettorali. Il trait d’union tra il sindaco e l’organizzazione viene rafforzato poi da indiscrezioni relative ad alcuni finanziatori di Unity08, considerati molto vicini a Bloomberg.
Per Scott Reed, stratega del Partito repubblicano, la candidatura di Bloomberg nuocerebbe piu’ ai Democratici che ai repubblicani e prendendo ad esempio lo Stato di New York, luogo chiave per il partito di Hillary Clinton e Baraci Obama, questa affermazione e’ piu’ vera che mai. Bill Clinton fa sapere di essere felice che Bloomberg abbia lasciato il Partito repubblicano, ma anche di “non avere nulla da dire” sulla sua ipotetica corsa alla Casa Bianca perche’, riferendosi ovviamente alla moglie Hillary, lui “un candidato gia ce l’ha”. Ma e’ chiaro che, ad esempio, gli assegni milionari del filantropo Bloomberg alla “Carnegie Corporation”, una volta distribuiti alle numerosissime ed influenti associazioni newyorkesi, non faranno altro che insidiare un terreno da sempre piu’ favorevole e vicino ai Democratici.

© Confronto


Sull'argomento : Will Bloomberg Swift-Boat Hillary?

Sunday, July 1, 2007

Rudy Giuliani: questione di leadership

"Leadership is first figuring out what's right, and then explaining it to people; as opposed to first having people explain to you what's right, and then just saying what they want to hear".
Per questo - e per tutto quello che potete leggere qui, sul Wall Street Journal- I support Rudy!