Sunday, November 25, 2007

Not so sure, but pretty sure!

Per avere, con assoluta certezza, il nome del prossimo candidato repubblicano alle presidenziali del 2008, dovremo aspettare il 4 settembre. Le ragioni per le quali qui si crede che sara’ proprio Rudolph Giuliani a vincere la nomination e a bastonare l’asinella (al di la’ ovviamente di una evidente e spudoratissima preferenza personale) sono legate all’indiscusso successo che l’ex sindaco di New York riscuote nationwide.
Il fatto che Giuliani sia, leggendo i sondaggi, al secondo posto negli stati che a gennaio voteranno i primi delegati e dove storicamente si comincia a delineare lo scenario vero e proprio, non dovrebbe preoccupare poiche’ frutto di una tattica diversa: vincere nei grandi stati a febbraio aggiudicandosi un numero maggiore di delegati.
A differenza delle elezioni del 2004 infatti, sono stati molti gli stati che hanno anticipato la data di caucuses e primarie. La Florida ad esempio, roccaforte di Giuliani vuoi anche il numero di ex newyorkesi che ci abitano, votera’ il 29 gennaio (nel 2004 si voto’ in marzo). Essendo il quarto stato piu’ popoloso degli Stati Uniti contera’ moltissimi delegati. Sette giorni piu’ tardi - con un mese di anticipo rispetto alle scorse presidenziali - sara’ la volta del Super Tuesday, rinominato per l’occasione Super Duper Tuesday o Mega Tuesday proprio perche’ gli stati che voteranno saranno il doppio di quelli che hanno votato nel marzo del 2004. Il numero totale dei delegati che verranno scelti martedi’ 5 febbraio 2008 e’ impressionante (circa 1000) ed in molti di questi stati Rudy Giuliani sembra essere in notevole vantaggio. Vedi la California che con New York eleggera' un totale di circa 250 delegati.
Nell’ultimo sondaggio condotto da Washington Post – ABC News in Iowa (caucus il prossimo 3 gennaio) Giuliani continua ad essere considerato dagli intervistati -a prescindere da singole preferenze personali - il leader piu’ forte e il candidato che ha la migliore probabilita’ di essere eletto presidente nel novembre del 2008.
Per questo I’m not so sure, but pretty sure.

5 comments:

nullo said...

siamo d'accordo che la situazione sia frutto di opposte strategie, almeno tra romney e giuliani. mi sembra che tu pensi che il rischio di perdere i primi cinque fosse piu' che calcolato, mentre secondo me si aspettano di prenderne almeno uno/due.

peccato solo che, anche dovesse perdere i primi cinque, il tutto si risolvera' nello spazio di una settimana. perche' quel periodo ci sarebbe da divertirsi.

una cosa che non ho detto nel post, e che secondo me parla a sfavore di giuliani, e' che e' risaputo quanta parte dell'elettorato decida alla fine.

cioe' giuliani ha ottimi numeri tra quelli che gia' hanno deciso perche' ha un profilo nationwide. ma su quelli che devono ancora decidere, su quelli che si interessano meno di politica, etc., allora i primi risultati avranno un effetto maggiore

ciao,
nullo

S.R. Piccoli said...

Sarà perché sono anch'io di parte, ma secondo me ha ragione Giulia--e ad ogni buon conto incrocio le dita ...

GFP said...

*nullo* credo che Giuliani abbia tenuto il profilo della campagna nei primi stati piu' basso anche per ragioni economiche. Romney ha le tasche molto profonde (ha gia' speso 12 milioni di suo). La mia analisi da Caramel Moka Frappuccino mi fa pensare ad un ragionamento del tipo 'non spendo tanti soldi prima per investirli to campaign and advertise in stati come la california, florida, New York (Texas as well)' o dove cmq gli indecisi, come dici tu, potrebbero fare la differenza.
C'e' anche il fattore 'scandalo' da tenere in considerazione. Prima o poi ne arriva uno per tutti, vero o finto che sia!
*rob*: benvenuto! Mi piace questa partigianeria!

Anonymous said...

Bello tornare dal fine settimana e trovare un post così. Concordo persino sull'analisi.

FR

*-RUDY-* said...

bene giulia ottima sintesi,

tuttavia stasera sto sentendo un huckabee strepitoso durante il dibattito.


huckabee di questo passo vincera' in Iowa, in scioltezza.