L’ordinanza del sindaco di Firenze sui lavavetri merita un applauso. Se non altro per la consapevolezza, da parte di chi l'ha voluta, del putiferio che avrebbe scatenato.
Non essendoci cosa peggiore, per un politico di sinistra, che l'essere apostrofato come qualcuno che fa “cose di destra”, possiamo solo immaginare lo stato d’animo dell’assessore Cioni, costretto a spiegare a chi gli aveva gia’ messo un fez in testa, un concetto semplicissimo: la tutela del cittadino non e' una prerogativa di destra o di sinistra, ma semplicemente il compito di un buon amministratore.
Compito che, nel caso specifico, appare difficilissimo. Lo conferma il fatto che chi dovrebbe conoscere molto bene la situazione fiorentina, come i consiglieri comunali, accusa la giunta di essere ricorsa a “provvedimenti ingiusti e lesivi della dignità umana” oppure che l'ordinanza rischi di indurre gli ex lavavetri “ad azioni altrettanto fastidiose o addirittura illegali per procurarsi di che vivere”.
Curioso che affermazioni come queste arrivino proprio da due compagne, che pare ignorino (volutamente?) un punto fondamentale dell’ordinanza. Dove si legge infatti che “si sono verificati molteplici episodi di molestie soprattutto agli incroci semaforizzati e che ciò configura pericolo di conflitto sociale per i numerosi alterchi verificatisi, in particolare nei confronti delle donne sole”.
Sembra quasi che per le due consigliere insulti e molestie a semaforo rosso siano le cose piu' normali del mondo. Talmente normali da preoccuparsi di piu' se il provvedimento piace al vice sindaco aennino di Milano, piuttosto che pensare alla sicurezza delle fiorentine al volante.
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
2 comments:
eehehehe, immagino che a NY di questi problemi non ce ne siano... (manco dove sto io a dire il vero)
rudy
effettivamente il problema delle pasionarie fiorentine e' tenuto molto sotto controllo qui!
;-P
Post a Comment