Quando leggo notizie come questa, la prima reazione che provo è di stupore.
Stupore non per l'atto – al quale ognuno di noi può accostare i più variopinti epiteti - ma per le circostanze.
Fontana di Trevi non è il Tevere o il lago di Bracciano. E' un monumento al centro di una delle città più belle del mondo. Palazzo Chigi, il Parlamento e ministeri vari sono lì a poche centinaia di metri. Vigili, carabinieri e polizia - insieme a turisti, venditori ambulanti e calessi - passano ore e ore di stanza alla Fontana di Trevi. La densità di forze dell'ordine presenti nell'ipotetica circonferenza che ha come centro la Fontana di Trevi e arriva fino al Parlamento è altissima.
Com'è possibile, allora, che nessuno si sia accorto di nulla?
La verità è che Roma è indifesa. Altro che Al Gore e le sue teorie sul global warming: la vera paura è un'altra, molto più vicina e concreta.
Se è stato così semplice riversare del colore nella fontana, lasciare la scatola con i volantini della rivendicazione e scomparire... quando si parla di "rischio attentati in Italia", voi, che sensazione provate?
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2 comments:
Ma su questo io invece do ragione a Sgarbi. un colpo d'arte. Un gesto di protesta ma intelligente.
Il dye era biodegradabile, nessun danno alla fontana, il tutto pulito in 3 ore con 100 euro.
Invece si che e' da galera quelli che scrivono sui monumenti con gli spray....(e non so se noti sono sempre quelli di sinistra che fanno danni ma il governo non dice ne fa mai niente...)
As for security measures, agree with you. Each time passo per Trevi vedo quei tre poliziotti piu interessati a check out culi e tette delle turiste che fare il loro lavoro....scary.
Mango, sulla bonta' del gesto sono scettica. Concordo sull'effetto ottico: very impressive.
Checking out booties... nulla in contrario, ma non possono farlo finito il turno?
Per un punto Martin perse la capa e per due culi la Fontana di Trevi diventa rossa...
very scary
;-)
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