A chi crede ancora nel concetto che la sinistra americana sia libera, slegata da interessi di democratica bottega, ma soprattutto che l’ipocrisia sia tutta a destra e che i repubblicani siano tutti lobotomizzati dalla Casa Bianca, basta un click qui. Opinion Journal ci regala una retrospettiva interessante che dipinge, in modo inequivocabile, il concetto di personal opinion che regna nel partito democratico. O meglio, a cosa vadano incontro gli eletti nelle file democratiche, quando osino elaborare concetti non in linea col partito.
La vittima e’ Brian Baird, Congressman democratico dello stato di Washington, reo di avere usato toni positivi parlando della guerra in Iraq, ma soprattutto di aver considerato il ritiro delle truppe americane un errore.
“Da democratico che ha votato contro la guerra” si legge in un comunicato “sono convinto, prove alla mano, che la situazione abbia cominciato a cambiare sostanzialmente in meglio”. E ancora “in questo momento non dobbiamo ritirare o bloccare i finanziamente alle nostre truppe”.
Apriti cielo. La reprimenda arriva a distanza di pochi giorni dal movimento MoveOn.org, con un il video ad hoc trasmesso nel distretto elettorale del politico (per sputtanarlo meglio di fronte ai propri elettori). Il filmato e’ corredato da un'allettante introduzione “Abbiamo un nuovo spot che sfida Baird ed il suo sostegno alla guerra in Iraq”. Ma il video e’ la solita tiritera. La presenza degli americani in Iraq “e’ sbagliata, immorale, irresponsabile”. Nessuna analisi, nessuna critica mirata. Niente di niente. Il messaggio pero’ e’ chiarissimo: per i pacifisti è vietato ammettere che in Iraq l'esercito americano sta compiendo progressi. Per loro, l'unico democratico buono è quello che chiude gli occhi dinanzi all'evidenza e ha mandato il cervello all'ammasso.
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2 comments:
Cervello all'ammasso, a fare compagnia a quello dei pacifisti.
He he, che perfida che sei...
*f*
Perfida?
visto l'argomento lo considero un complimento ;-)
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